Notizie dal territorio
Savoiardi e Mascarpone: anche così si è fatta l’Italia!
Nell’Ottocento e nel periodo risorgimentale, le famiglie nobili trevigiane erano conoscitrici e consumatrici del Tiramisù; invece dei Savoiardi però, per dare corpo a questo dolce usavano il pan di spagna. Al contrario le famiglie più povere, che non potevano permettersi il pan di spagna, utilizzavano focaccia o pane secco imbevuto di caffè. Questa tradizione del pan di spagna è tutt’altro che casuale; difatti il suo utilizzo nei dolci denota un gusto e influenza austriaca, portata a Treviso dai pasticcieri viennesi durante il periodo del governo austriaco. Lo scrittore Giovanni Comisso per esempio diceva che sua nonna, Giuseppina Tiretta, era una devota del Tiramisù.
W I SAVOIARDI, W L’ITALIA, ABBASSO IL PAN DI SPAGNA!
Tra l’altro la famiglia Tiretta-Salsa era impegnata in prima linea nella lotta risorgimentale a Treviso e per dare un segnale di dissenso verso la dominazione austriaca, anche nei gusti in cucina, ha importato dal Piemonte i Savoiardi (dalla nobile casata Savoia). In questo modo inizia diffondersi questo ingrediente nel territorio trevigiano. Anche questa fu una forma di dolce rivolta e un messaggio patriottico di annessione del Veneto all’Italia dei Savoia.
Un altro ingrediente fondamentale del Tiramisù è il mascarpone; alcuni studi lo collocherebbero nella zona di Lodi (Lombardia) e affermerebbero che derivi dalla forma dialettale “mascherpa”, ovvero ricotta, anche se non è ricotta. Difatti già nel XII secolo si iniziò a produrre questa crema fatta in casa anche per non sprecare il latte in eccesso. Come i Savoiardi, anche questo formaggio morbido si diffonde in territorio trevigiano nel periodo delle guerre di indipendenza nazionale. I due insieme infatti sono interpretabili sia come una forma di ribellione contro il dominio austro-ungarico sia come di affermazione di appartenenza al neonato Regno d’Italia.
Ultimo ma non da ultimo, la presenza durante la Prima Guerra Mondiale del fronte sulla linea Piave-Montello, quindi in territorio trevigiano, ha contribuito in primo luogo a far conoscere il Tiramisù ai soldati italiani, intendendo con italiani i “non lombardo-veneti e in secondo luogo a rimarcare l’appartenenza alla neonata Italia, investendo il Tiramisù a dolce patriottico e nazionale.