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Se ti soffermi su questa pagina, significa che probabilmente stai cercando qualcosa di diverso, di nuovo da visitare, che si discosti dai classici itinerari, interessanti sicuramente, ma già visti e già fatti. La visita guidata di Villa Lattes ad Istrana potrebbe essere una buona idea.

Villa Lattes prende il nome dal suo ultimo proprietario, l’avvocato Bruno Lattes.  Originario da una famiglia israelita benestante fu uno dei civilisti più richiesti sulla piazza trevigiana. Nonostante avesse tutte le carte in regola per essere un buon partito, rimase uno “scapolo d’oro “ per tutta la vita. Ad un certo punto, visti i proventi della sua professione, decise di ritirarsi dall’attività forense e di passare gli ultimi anni della sua vita a valorizzare la casa di famiglia, che era poco più di una casa di campagna. Addirittura si impegnò per dotare la villa di migliorie impiantistiche all’avanguardia per il tempo (era l’unico nel Comune di Istrana a vantare un bagno interno con vasca da bagno).

VILLA LATTES: UNA VILLA TUTTA DA SCOPRIRE

Durante la visita guidata di Villa Lattes, ti accorgerai che non è la classica villa veneta che tutti ci aspettiamo, almeno di primo acchito.
Se fossimo vissuti nella prima metà del secolo scorso e avessimo fatto visita all’avvocato, probabilmente l’avremmo trovata mutata ogni volta. In che senso? Bruno Lattes modificava periodicamente la  destinazione degli ambienti per soddisfare le sue esigenze abitative e le sue passioni di collezionista. Mobilio, suppellettili e opere d’arte mutavano spesso.
Nonostante questa particolarità, la villa non si discosta, anzi rientra perfettamente nel tipico assetto tradizionale delle ville venete. Difatti la villa è composta da un corpo centrale, eminente per altezza e proporzione dalle barchesse laterali. I corpi di fabbrica si pongono in armonia con l’ambiente naturale e fra di loro, dando vita a un’ unitarietà compositiva armoniosa.  Inoltre, come nelle ville palladiane, il cancello antistante la facciata e quello che introduce al brolo, sono collegati da un’asse che attraversa il salone centrale e il giardino.

GLI INTERNI: UN VIAGGIO NELL’INTIMO DELL’AVVOCATO BRUNO LATTES

Forse, prima di iniziare la visita guidata di Villa Lattes ti aspetteresti stanze coperte da affreschi e stucchi; invece le pareti sono tinta pastello e davanti a troverai una vasta esposizione di mobili, suppellettili e opere d’arte che riflettono il gusto antiquario dell’avvocato Lattes. Fra tutte le passioni e i passatempi, impossibile non citare i carillons- automi, che costituiscono il vero tesoro, unico nel suo genere di Villa Lattes.  Potremmo solo accennare al più famoso, il tamburino vestito con la divisa dell’esercito veneziano databile a fine 1700. Ebbene questo soldatino batte il tamburo, apre e chiude la bocca e muove gli occhi. Incredibile!

Continueremo la nostra visita guidata di Villa Lattes al piano superiore dove faremo ancora un passo avanti per così dire nella vita intima dell’avvocato, scoprendo altre sue passioni. Una di queste fu la musica, per la quale creò una stanza ad hoc. In questa sala si divertiva ad organizzare dei concerti ai quali invitava una stretta e selezionata cerchia di amici. Lui però non ci assisteva da spettatore, ma da protagonista, suonando il violoncello con dei trii di amici, come lui appassionati di musica.

Seguono nella nostra visita guidata gli ambienti di servizio della Villa Lattes, gli spazi più riservati e meno pubblici. Mi riferisco alla sala da pranzo, dove l’avvocato riuniva i propri amici e altri ospiti in convivialità accanto al caminetto e la cucina. In quest’ultima colpisce l’attenzione l’immensa raccolta di recipienti in rame, di ogni misura e dimensione, appesi alla parete quasi come elemento decorativo, come era tra l’altro d’uso nelle cucine padronali venete.

Termineremo entrando nel vero senso della parola nella sfera più privata dell’avvocato. Difatti quali ambienti più intimi dello studio e del bagno? Come già ti raccontavo, L’avvocato è stato il primo e l’unico in tutto il Comune di Istrana ad avere in casa un bagno con vasca. Questo bagno, suo vanto e invidia di molti, gli fu fatale, dato che proprio in questo bagno vi morì nel 1953.

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