Notizie dal territorio

Giuseppe Mazzotti “Bepi”, il Robinson delle ville venete

28 Novembre 2023

Fondo fotografico associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti“

Fondo fotografico associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti “

“Basterebbe che in Italia ci fossero cento uomini come Mazzotti e il nostro patrimonio artistico e le nostre bellezze naturali non avrebbero più niente a temere”.
– così lo descrisse il suo amico poeta-scrittore bellunese Dino Buzzati nel 1958.

Esattamente il 28 marzo del 1981 moriva Giuseppe Mazzotti. Uomo dagli interessi poliedrici fu profeta e antesignano di grandi battaglie, in primis quella della difesa delle ville venete, della montagna e del nostro dolce paesaggio collinare. Alpinista, scrittore, giornalista, fu protagonista indiscusso di quella Treviso fra le due guerre ribattezzata “Piccola Atene”.

Un uomo, mille attività

Sembra quasi di parlare di più persone e più vite, ma in realtà l’attore è uno: Bepi Mazzotti. Nasce a Treviso il 18 marzo del 1907, frequenta l’Accademia delle Belle Arti, primo approccio al mondo dell’arte, che lo avvicinerà ai grandi protagonisti del suo tempo come Gino Rossi, Arturo Martini, Giovanni Comisso, Toni Benetton e tanti altri. Ma Bepi non si ferma certo qui: scrive per 30 testate giornalistiche raccontando di cibo, vino, artigianato, canti popolari; scala per primo la parete est del Cervino nel 1932, fonda e dirige per un periodo l’Ente Provinciale per il Turismo e partecipa attivamente come consigliere del Touring Club Italiano. Tuttavia la gran parte della sua vita la dedica per una strenua battaglia per la difesa delle Ville Venete, per la quale viene ribattezzato il salvatore.

“Non dobbiamo consentire che queste ville finiscano in mano di speculatori (non sempre del tutto ignoranti) che tagliano gli alberi dei parchi, vendono i cancelli di ferro battuto e le belle statue, trasformano le case ornate in magazzini e stalle” – diceva.

Le Ville Venete: la denuncia di un patrimonio in degrado

Giuseppe Mazzotti fu un anticipatore senza dubbio di quel senso di tutela e fruibilità turistica del patrimonio,appena agli albori nei primi anni del secondo dopoguerra. Riconobbe le ville venete come potenziale motore dello sviluppo economico, turistico e culturale del territorio, peccato per lo stato di degrado in cui si trovavano. Con la sua macchina fotografica, che non mollava mai, fece un grande lavoro di catalogazione di questi edifici denunciandone lo stato di abbandono e incuria. In più occasioni le intitolò “capolavori affumicati”,riferendosi all’ingenua usanza dei contadini di appendere salami e le sopresse su chiodi conficcati sul soffitto affrescato.

Fortunatamente il suo operato non fu cosa vana ma portò al raggiungimento di un traguardo epocale, ovvero la fondazione nel 1958 dell’Ente Ville Venete (www.irvv.net) tuttora  impegnato nella catalogazione, nel restauro e nella valorizzazione delle ville del territorio veneto e friulano, anche con studi e ricerche. Suo merito fu anche la pubblicazione de “Le Ville Venete” primo catalogo di questo patrimonio, accompagnato da una mostra a Treviso nel 1952.

Fondo fotografico associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti“

Fondo fotografico associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti “

L’eredità di Giuseppe Mazzotti: cosa resta?

Fondo fotografico associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti“

Fondo fotografico associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti “

Oggi lo spirito di Bepi continua a vivere nell’attività della fondazione che porta il suo nome (www.premiomazzotti.it) e nell’attività della figlia Anna che ha trascorso metà della sua vita a salvaguardare, catalogare e mostrare il lavoro del padre.

Anna lo ricorda così: “ Una volta abbiamo trovato una stanza piena di carte, lui si lamentava di non avere mai tempo per organizzare le sue cose. Quel mucchio letteralmente nascondeva il tavolo sul quale in parte erano poggiate. Ricordo che quando rientrava aveva una borsa piena di documenti e foto: la buttava e mia madre nei giorni successivi toglieva tutto e riempiva cassette di frutta che un po’ alla volta finivano nei gradini delle scale. Ad un certo punto dovemmo affittare un’altra parte della casa dove si viveva per le sue carte”.

Lo scopo della fondazione è di divulgare l’azione, la caparbietà e portare avanti le battaglie di Giuseppe Mazzotti che continuano a rivelarsi attuali come quella per la difesa del patrimonio e del territorio.

Centrale nel suo calendario annuale è il conferimento del Premio letterario Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” (www.premiomazzotti.it) giunto alla 39° edizione, che a causa della pandemia mondiale si svolgerà on line. Inoltre per tramandare il suo ricordo e avvicinare le giovani generazioni alla figura di Giuseppe Mazzotti sono state istituite anche la versioni “Juniores” e “Ragazzi”, quest’ultima dedicata alle scuole.

E allora, chissà che la nostra città di Treviso possa godere in futuro di altri Bepi Mazzotti, così che il nostro patrimonio non abbia più nulla da temere.

Buon anniversario Bepi!

Uno speciale incontro tra Giuseppe “Bepi” Mazzotti, il poeta di Pieve di Soligo Andrea Zanzotto e la cantante Doti dal Monte.
Tratto dalla trasmissione “Incontri” del 1972 “Un’ora con Bepi Mazzotti”.